Visionare senza autorizzazione la casella mail del partner, fruendo dello strumento di compilazione automatica, che consente di memorizzare la password una volta inserita, configura il reato di violazione di corrispondenza. Confermata così la condanna per una donna che nel giudizio di separazione aveva prodotto copia del testo di una mail riservata del marito ottenuta in maniera fraudolenta.
Corte d’Appello di Taranto – Sezione penale – Sentenza 1 aprile 2016 n. 24
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