Può esservi concorso formale di reati tra il delitto di violenza sessuale e quello di maltrattamenti quando la condotta integrante il reato di cui all’art. 572 c.p. non si esaurisce nell’episodio di violenza sessuale, ma s’inserisce in una serie di atti vessatori tipici della condotta di maltrattamenti.
Nel caso in esame, il marito, anche in presenza del figlio minore, aveva posto in essere nei confronti della moglie una serie di condotte offensive, intimidatorie e violente, anche costringendola a subire un rapporto sessuale completo, pur contro il suo dissenso. Oltre a ciò, nel corso della convivenza, aveva maltrattato la moglie con frequenti atti di violenza, fisica e verbale, anche davanti del figlio minore, offendendola, minacciandola di morte e picchiandola.
Trib. Cassino, sentenza 6 maggio 2023, n. 316