Madre omette il concepimento al padre: risarcibile il danno all’identità personale

Legittima l’impugnazione del falso riconoscimento del figlio
26 giugno 2020
Tfr solo se l’ex ha diritto all’assegno divorzile
27 giugno 2020

L’omessa comunicazione all’altro genitore, da parte della madre, consapevole della paternità, dell’avvenuto concepimento di un figlio, laddove non trovi giustificazione in un oggettivo e apprezzabile interesse del nascituro, costituisce condotta “non Iure”, sebbene tale comunicazione non sia imposta da alcuna norma. Una simile condotta infatti, se posta in essere con dolo o colpa, può integrare gli estremi di una responsabilità civile ai sensi dell’art. 2043 c.c. in quanto può arrecare un danno ingiusto al diritto del padre di affermare la propria identità genitoriale, giuridicamente traducibile nel diritto di ristabilire la verità inerente il rapporto di filiazione. Il diritto alla identità personale”, trova riconoscimento ex artt. 2 e 30 Cost., e costituisce l’esplicazione della personalità dell’essere umano, nelle formazioni sociali in cui opera, anche attraverso la filiazione, sia sotto il profilo della trasmissione del proprio patrimonio genetico, sia sotto l’aspetto maggiormente qualificante e propriamente relazionale

Cass. Civ., Sez. III, sent. 16 maggio 2019- 5 maggio 2020, n. 8459

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi