Non è contraria all’ordine pubblico interno la disciplina straniera che contempli il divorzio c.d. “diretto”, essendo necessario e sufficiente che lo scioglimento del vincolo consegua all’accertamento dell’irreparabile venir meno della comunione di vita tra i coniugi, senza che sia necessario che il fallimento dell’unione familiare sia attestato dalla separazione consensuale o giudiziale e dal decorso di un termine adeguato prima della pronuncia di divorzio.
Tribunale di Torino, sent., 30 novembre 2021, n. 5259
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