Continui whatsapp, messaggi ecc. anche a relazione cessata possono configurare reato di molestie

No reato di maltrattamenti in famiglia se non c’è convivenza
29 settembre 2022
Un solo episodio di percosse, anche a crisi conclamata, può configurare l’addebito
29 settembre 2022

Ai fini della sussistenza del reato di molestie di cui all’art. 660 c.p.  mediante l’invio di sms e messaggi WhatsApp, ciò che rileva è il carattere invasivo della comunicazione non vocale, rappresentato dalla percezione immediata da parte del destinatario dell’avvertimento acustico che indica l’arrivo del messaggio, ma anche dalla percezione immediata e diretta del suo contenuto o di parte di esso, attraverso l’anteprima di testo che compare sulla schermata di blocco, realizzandosi in tal modo in concreto una diretta e immediata intrusione del mittente nella sfera delle attività del ricevente. Inoltre, il carattere invasivo della messaggistica telematica non può essere escluso per il fatto che il destinatario di messaggi non desiderati, inviati da un determinato utente (sgradito), possa evitarne agevolmente la ricezione, senza compromettere in alcun modo la propria libertà di comunicazione, semplicemente escludendo o bloccando il contatto indesiderato

 

 

Cass. Pen., Sez. I, Sent., 20 settembre 2022, n. 34821

https://www.osservatoriofamiglia.it/contenuti/17512545/relazione-sentimentale-cessata-e-ripetuti-messaggi-whatsapp.html

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi