La Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza ha pubblicato delle linee guida in tema di abuso dei minori.
Il documento contiene le definizioni di abuso dell’OMS, le classificazioni e i criteri di valutazione clinica e psicosociale, ma anche una descrizione dettagliata delle strategie di prevenzione e di contrasto, oltre che delle procedure operative da attuare nel caso di abuso.
Nella classificazione delle varie forme di abuso,la PAS(Sindrome di Alienazione Genitoriale) compare come abuso psicologico, descritto nella sezione 3.3.
“L’abuso psicologico consiste in comportamenti attivi od omissivi che vengono giudicati psicologicamente dannosi in base a principi comuni e indicazioni tecniche specifiche.
Questi comportamenti vengono agiti individualmente o collettivamente da persone che, per particolari caratteristiche (es: età, cultura, condizione sociale) sono in posizione di potere rispetto al bambino. Tali comportamenti possono danneggiare anche in modo irreversibile lo sviluppo affettivo, cognitivo, relazionale e fisico del bambino (International Conference on Psychological Abuse of Children and Youth, 1983).
L’abuso psicologico include: gli atti di rifiuto, di terrorismo psicologico, di sfruttamento, di isolamento e allontanamento del bambino dal contesto sociale (Garbarino e Garbarino, 1980). Consiste nel comportamento lesivo, dal punto di vista relazionale, da parte di un adulto nei confronti di un bambino. In concreto si parla di abuso psicologico in presenza di reiterati atteggiamenti di svalutazione-disprezzo, ostilità, rifiuto nonché di critica ripetuta ed insistente dell’aspetto, del comportamento e della personalità del minore. Esso quindi comprende tutti gli atteggiamenti dell’adulto che possono danneggiare il bambino: non solo quindi l’ostilità e il rifiuto, ma anche una eccessiva e limitante iperprotezione. Si possono inoltre associare altri tipi di abuso, legati al mancato riconoscimento e/o alla percezione distorta dei bisogni fondamentali del bambino.
Anche l’incuria può essere considerata un abuso psicologico. Come pure l’utilizzazione dell’immagine a scopo di spettacolo e/o di lucro, che non tenga conto della dignità e della specificità dei bisogni del minore, appartiene ad una forma subdola, anche se istituzionalizzata, di abuso psicologico, sotto la spinta di alcuni aspetti “patologici” delle aspettative genitoriali nei confronti dei figli. Una ulteriore forma di abuso psicologico può consistere nella alienazione di una figura genitoriale da parte dell’altra sino alla co-costruzione nel bambino di una “Sindrome di Alienazione Genitoriale” (Gardner, 1984)”