Ai fini dell’accertamento del tenore di vita familiare, necessario a quantificare l’assegno per moglie e figli in sede di separazione o di divorzio, rilevano anche i redditi “in nero” goduti dalla famiglia
il giudice può disporre accertamenti patrimoniali tramite la polizia tributaria allo scopo di far emergere, nel processo, consistenze economiche non palesate dalle parti, nel caso in cui la prova di esse risulta molto difficile o impossibile per il coniuge controinteressato.
Il giudice però non può disporre tale indagini a solo fine investigativo, senza che vi sia un principio di prova che faccia sospettare l’evasione. Non bastano cioè le semplici insinuazioni della moglie o i sospetti: devono sussistere fatti precisi e circostanziati a fronte dei quali soltanto il giudice ha il dovere di disporre le indagini della polizia tributaria.
Cass. civ., sez. I, ord., 19 luglio 2022, n. 22616
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