Il coniuge lungamente tradito e ingannato sulla paternità del figlio ha diritto al risarcimento dei danni “morali”.
Così ha deciso il Tribunale di Bologna con la sentenza 3207/2012 nel caso di un uomo che, poco tempo dopo il matrimonio, aveva scoperto il tradimento della moglie perpetrato per oltre dieci anni, sin dal fidanzamento. E la donna aveva dichiarato anche che il figlio nato era del marito, nonostante fosse a conoscenza della sua sterilità.
Condanna per la traditrice a risarcire al povero marito oltre 40mila euro a titolo di danno biologico e morale.
Presupposto giuridico del risarcimento del danno sta nella violazione dei doveri coniugali allorquando vi sia lesione di un diritto inviolabile, garantito dalla Costituzione: nel caso all’esame del Giudice è stata ravvisata una grave lesione del rapporto coniugale e della fiducia riposta dal coniuge nell’importanza dell’atto matrimoniale, in sostanza della dignità personale del marito.