Entrambi i genitori separati devono contribuire alle spese di baby sitter che siano necessarie per accudire i bambini, anche in caso di riduzione dell’orario di lavoro del coniuge collocatario (da tempo pieno a part time) anche se, presumibilmente, ciò gli consentirebbe di avere più tempo per prendersi cura dei figli.
Lo afferma il Tribunale di Roma con la sentenza n. 18916/2015, accogliendo da un lato le richieste materne relative al pagamento di spese ordinarie e straordinarie per il mantenimento dei due figli, dall’altro ritenendo infondate le opposizioni del marito che rifiutava di corrispondere le spese per la baby sitter perché la madre avrebbe avuto il tempo necessario per accudire i bambini a seguito del part time.
Il part time infatti non esonera il padre dal suo contributo economico. L’esigenza di affidare i bambini a terzi consegue alla separazione; inoltre non è possibile escludere, una volta per tutte, che la necessità di affidamento a terzi “sorga nuovamente in futuro in ragione di un mutato orario lavorativo della madre o in presenza di altre particolari situazioni”.
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